Chi conosce la storia del Graal e dei
cavalieri della Tavola Rotonda soltanto attraverso il Parsifal di
Richard Wagner o le divagazioni di certi ambienti “spiritualistici”, il
film Excalibur di John Boorman o i moderni romanzi di “fantasy” da
questo libro di Julius Evola sarà condotto in un mondo insospettato e
suggestivo, ricco di simboli, di elementi metafisici e di significati
profondi. Basandosi su tutti i principali testi originali della
leggenda e di cicli affini (antichi francesi, inglesi e tedeschi),
viene precisato il senso del mistero del Graal, mistero che non ha un
carattere vagamente mistico, ma iniziatico e regale, e che si lega ad
una tradizione anteriore e preesistente al cristianesimo, mentre
presenta connessioni essenziali con l’idea di un centro supremo del
mondo e di un misterioso dominatore. Delle varie avventure
cavalleresche, svolgentisi in un’atmosfera strana e “surreale”,
l’Autore indica il significato nascosto, rifacentesi essenzialmente ad
esperienze e prove interne. Anche il simbolismo della “donna” e
dell’eros viene adeguatamente spiegato per le valenze che ha in questo
specifico contesto. Dopo di che, l’esame si porta sul significato che
ebbe l’improvviso apparire e scomparire delle leggende del Graal nel
Medioevo occidentale. Esso rappresentò la più alta professione di fede
del ghibellinismo ed ebbe strette relazioni col templarismo. Julius
Evola considera poi varie correnti che in un certo modo ripresero
l’eredità del Graal dopo la distruzione dell’Ordine dei Templari e il
declino del Sacro Romano Impero. Nel parlare dei Templari, poi dei
Catari, del “Fedeli d’Amore” (cui appartenne anche Dante), degli
ermetisti e via via fino ai rosacruciani, l’Autore dischiude al lettore
altri inediti àmbiti culturali. Di notevole interesse, per il punto di
vista originale, sono le considerazioni finali sul senso della
massoneria e sulle sue trasformazioni nel tempo, oltreché su quei temi
delle leggende trattate che non sono soltanto di ieri ma presentano una
perenne attualità che si ritrova – insospettabilmente – sino ai nostri
giorni tecnologici e materialisti. Nell’arco degli ultimi quattro o
cinque lustri abbiamo inoltre assistito ad un continuo pubblicare di
saggi e romanzi sul Medioevo, la Cavalleria e il Graal sia come nuove
opere, sia come ristampe di testi classici. In questo clima –
tratteggiato per ampie linee comparatiste corredate da un’ampia
bibliografia nel saggio di appendice a questa nuova edizione – Il
mistero del Graal svolge ancora oggi, e forse oggi più che mai, una
propria funzione essenziale: non soltanto come testo di amplissima
erudizione, di insospettate rivelazioni, di affascinante lettura, ma
soprattutto come strumento metodologico di un’interpretazione simbolica
insuperata, tale da consentire il formarsi di un punto di vista
eterodosso e controcorrente rispetto alla cultura e alla storiografia
ancora predominanti.
fonte www.ediz-mediterranee.com
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