Dio salvi la
regina…Vittoria. E la cultura che la sua epoca ha incubato. Franco Pezzini,
blasonato esperto di letteratura gotica (Utet, Carmillaonline, Indice dei
Libri), ci consegna i frutti di questo carotaggio nella Storia. Come gemme preziose
i lasciti di questo periodo nell’immaginario – e soprattutto nei prodotti
culturali – di oggi vengono estratti e ripuliti, fino a spiegare il percorso
che li rende parte della storia della nostra cultura, classici attualizzati a
più riprese. Dalle curiosità teratologiche legate ai vari “mostri” alle chicche
psicologiche e sociali, l’autore si produce in un caleidoscopico “Victo-rama”
in cui le figure si fondono e si intrecciano, a velocità supersonica. Se avete
mai desiderato partecipare (almeno come ospite silenzioso) alla sfida narrativa
di Villa Diodati (1816) tra Lord Byron, John William Polidori e Mery Shelley,
questo è il libro che fa per voi. Per capire cosa propone l’autore, però,
immaginate che in un’ipotetica Villa Diodati senza tempo avessero partecipato
alla sfida anche Oscar Wilde, Bram Stoker, Joseph Sheridan Le Fanu, Charles
Lutwidge Dodgson, Sir. Arthur Conan Doyle, Maurice Leblanc, Aleister Crowley,
Alexandre Dumas e tanti altri. In questo almanacco scopriamo molto di più di
quel che ci alloggia di diritto, apprendiamo per esempio del “costituirsi
struttura tipo” di una trama che “corre lungo i millenni”: l’episodio di Salomé
con il suo trittico di un re Portatore di morte, una partner-sorella in
conflitto e la desiderabile figlia di lei… Ci ritroviamo inoltre al 36 di
Blythe road (Hammersmith), ovvero al Tempio di Iside-Urania (sede della Golden
Dawn), in balia di un buffo golpe operato da Crowley, ovvero “Perdurabo”,
contro Yeats “Frater Daemon est Deus Inversus”, inscenato con brevi, ma
incisivi dialoghi dal Pezzini. Un posto di riguardo viene dato all’amabile
immortale Carmilla, seguita “fino a casa” nella vicina Styria e approfondita
nelle connessioni meno conosciute. Per esempio scopriamo che anche Bram Stoker
aveva fatto un pensiero su quella regione per ambientarvi il suo Dracula, segno
che la vicina Slovenia era considerata a tutti gli effetti esotica quanto la
Transilvania! Vero pozzo di scienza, Pezzini non si limita a fornire itinerari
culturali affascinanti, ma estrae anche dal cilindro una grande quantità di
indicazioni bibliografiche (e cinematografiche, per esempio di casa Hammer) che
stimoleranno anche i più addentro alla materia. Tra la lettura di classe della
vicenda di Jack lo Squartatore (che parte dalle vittime e non dall’assassino);
la riscoperta leggiadra del golem, “figura grondante simboli”; l’apprezzamento
del Corriere della sera per l’autrice di ispirazione vittoriana Marjorie Bowen
(nel 1906 pubblicarono il suo The Viper of Milan) e la rilettura come dalla tana
del bianconiglio delle “infinite Alici”, questo saggio affascinerà e sedurrà
anche i più scettici positivisti.
Franco Pezzini è studioso dei rapporti tra
letteratura, cinema e antropologia, con particolare attenzione agli aspetti
mitico-religiosi e al fantastico. Tra i fondatori della rivista L’Opera al
Rosso, è membro del Coordinamento di Redazione de L’Indice dei libri e della
redazione di Carmillaonline. Collabora alle pagine culturali di Avvenire e alla
rivista online LN.librinuovi.net. Tra i numerosi saggi pubblicati: con Arianna
Conti, Le vampire. Crimini e misfatti delle succhiasangue da Carmilla a Van
Helsing (Castelvecchi 2005); con Angelica Tintori, The Dark Screen. Il mito di
Dracula sul grande e piccolo schermo (Gargoyle Books 2008) e Peter & Chris.
I Dioscuri della notte (Gargoyle Books 2010); oltre a saggi e articoli in
antologie e riviste di vario genere, è animatore della Libera Università
dell’Immaginario, con cui tiene da anni corsi monografici.
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