Le città e i borghi d’
Italia possono vantare un vero e proprio patrimonio di storie di fantasmi. Per
la prima volta si possono trovare tutte in un libro: dal Castello di Miramare
(Trieste) fino a quello Normanno di Catanzaro, dal cimitero delle Fontanelle
(Napoli) alla città magica per eccellenza, ovvero Torino, le apparizioni sono
segnalate come in una guida turistica, con tanto di mappe e foto dei monumenti,
vicoli e soprattutto dei castelli infestati!
Succose e cruente storie di femminicidi d’antan, le cui vittime tornano
sovente a chiedere giustizia, o di eccidi di giovinetti eliminati dalle proprie
potenti “coguar” ante litteram, costellano l’immaginario popolare
italiano. AnnaMaria Ghedina aggiunge
alle storie di amori finiti male e di intrighi di palazzo l’elemento
sovrannaturale, dando voce, grazie a una ricerca pluriennale, ai fantasmi di
casa nostra. Tra queste storie possiamo trovare la triste vicenda di Beatrice
Cenci, che infesta Castel Sant’Angelo. Il suo spettro compare con in mano la
propria testa soprattutto nell’anniversario della notte in cui Beatrice venne
decapitata: 11 Settembre 1599 per volere di papa Clemente VIII. La giovinetta
era perseguitata dalle attenzioni sessuali del padre, il turpe conte Francesco.
Ordì quindi una congiura per eliminare il suo stupratore, nella quale coinvolse
la madre Lucrezia Petroni Cenci, il fratello, un castellano (Olimpio Calvetti)
e il Maniscalco Marzio detto “il Catalano”, ma il potente genitore ebbe la
meglio e i congiurati vennero sterminati. Motivo più che valido per tornare a chiedere
giustizia. Un fotografo è riuscito recentemente a immortalare dietro a un
corteo nuziale, una dama spettrale vestita di nero. Le ricerche riconducono
questo fantasma che infesta il duomo di Milano, all’anima sfortunata di Carlina
di Schignano (Como) che si suicidò gettandosi dalle guglie vicino alla
Madonnina durante la Luna di miele. La ragazza, sposata con un giovane
dall’emblematico nome (Renzino) portava in grembo il figlio di un altro. Colta
dal rimorso e obnubilata dall’austera architettura della chiesa gotica, si
buttò. Il corpo non fu mai ritrovato. Il suo spettro veste di nero come le
spose all’epoca: dovevano camuffarsi per sfuggire allo jus primae noctis… Se è
vero che ogni castello ha la propria leggenda, quelli italiani sono particolarmente
interessati da storie di fantasmi. Non fa eccezione il castello di Spilamberto
(Modena), nel quale si consumò prima un amore extraconiugale e in seguito
l’esecuzione dell’uomo che “tentò” e ingravidò la castellana. Nella
piccolissima cella che “ospitò” lo sventurato Messer Filippo detto “il
diavolino” ⎼
un mercante di stoffe che giunse al castello dei nobili Rangoni in un giorno
indeterminato del Cinquecento ⎼
sono stati rinvenuti durante un restauro disegni e scritte in cui il condannato
a morte si proclama innocente. Nelle notti d’estate si possono sentire ancora
nettamente i lamenti dello sventurato. Centinaia di aneddoti regione per
regione, fantasma per fantasma. Per cercarli e…trovarli!
AnnaMaria Ghedina,
giornalista e direttrice responsabile del mensile Lo Strillo, si appassiona ai
fantasmi dopo un’inchiesta giornalistica sui ghostbusters. Ha pubblicato
numerosi volumi sull’argomento, tra cui ricordiamo: Guida ai fantasmi di Napoli
e dintorni, Fantasmi a Napoli (libro che ha avuto ben 6 edizioni), Il ritorno
del Principe di Sansevero, Dizionario dei Fantasmi dalla A alla Z e L’Impiccata
della Vicaria.
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