mercoledì 7 dicembre 2011

Brandon Sanderson con La via dei Re (FANUCCI)






















A Roshar i regni in cui il mondo è diviso si contendono il possesso di armi in grado di rendere un uomo quasi invincibile. In uno scenario di guerre e intrighi, seguiamo le vicissitudini di quattro personaggi, uno dei quali cercherà di svelare il mistero e scoprire perché i Radiosi si sono rivoltati contro l'umanità che un tempo proteggevano. La via dei Re è il primo volume di un'avvincente saga, in cui i lettori ritroveranno la complessità e l'intensità narrative del classico ciclo di Robert Jordan La Ruota del Tempo terminato da Sanderson stesso.

Nato nel 1975, BRANDON SANDERSON è autore del romanzo Elantris, che lo ha rivelato a critica e pubblico come una delle maggiori promesse della letteratura fantasy contemporanea. Professore presso la Brigham Young University, ha da poco terminato il dodicesimo volume del ciclo La ruota del Tempo di Robert Jordan dopo la prematura scomparsa dell'autore.


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martedì 6 dicembre 2011

Viaggio al buio di Eleonora Goio ed Ennio Zingarelli (Besa editrice)






















L’avventura è più vera senza tecnologia. E la mitica Via della Seta diventa un’avventura vera, come una volta, ad affrontarla alla guida quasi di un giocattolo, anziché di un quattroperquattro. Eleonora ed Ennio sono partiti da Udine alla volta di Pechino con una verde Méhari, deliziosa vetturetta nata per le spiagge della Costa azzurra, non per i deserti dell’Asia centrale. Il loro viaggio è un salto geografico e nel tempo, un recupero di ritmi più lenti, il piacere della scoperta. Il loro mezzo ritrova l’orgoglio del nome, “méhari” in francese sono i dromedari che da millenni attraversano il Sahara, e la piccola automobile di plastica, nonostante i quasi quarant’anni di vita, affronta senza timore le strade carovaniere disegnate nelle sabbie orientali. E diventa una sorta di lasciapassare in paesi non sempre facili, stimolando la simpatia delle popolazioni incontrate. Un “viaggio al buio” di due persone che si sono incrociate pochi mesi prima di partire e, chilometro dopo chilometro, ritrovano passioni comuni e il piacere di viaggiare insieme. Tanto da ripartire, l’anno successivo, con una nuova meta: il giro del Mediterraneo via terra. (Leonardo Bizzarro)

Eleonora Goio nasce a Trento ma si trasferisce quasi subito a Bolzano, dove insegna educazione fisica in molti licei della provincia. Pratica innumerevoli sport: dal softball alla canoa, dallo sci al nuoto, dalla subacquea alla vela. Attualmente vive nella campagna marchigiana.

Ennio Zingarelli (co-autore) nasce a Oria, in provincia di Brindisi, e consegue la laurea in medicina
a Siena, oltre alle relativ e specializzazioni in anestesia, ginecologia, odontoiatria e protesi dentaria. Dopo varie esperienze lavorative, e non solo, approda a Udine dove esercita la professione di dentista; nonostante questo impegno professionale trova il tempo per laurearsi anche in giurisprudenza, scienze politiche, scienze internazionali e diplomatiche, sociologia.



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domenica 4 dicembre 2011

Tango di Remi Hess (Besa editrice)























Il percorso del tango dalle origini nei sobborghi di Buenos Aires e Montevideo alla diffusione in almeno tre continenti – Africa, America ed Europa – al “recupero” di cui è oggetto negli ultimi tempi. Fenomeno culturale complesso, infatti, il tango vede l’interazione di danza, musica, tradizione e innovazione, e coinvolge diverse classi sociali. “L’antropologo è obbligato a interrogarsi sul senso di tale recupero. [...] Il tango appare come un laboratorio, un luogo di esplorazione nel quale i ruoli dell’uomo e della donna si decostruiscono, si analizzano, si delineano e infine si riallacciano. “L’attesa, l’ascolto che caratterizzano il tango permettono un nuovo incontro dell’uomo e della donna in uno spazio mentale incrociato dove il mondo e le sue contraddizioni si riflettono grazie al supporto di una musica ricca e complessa e di una poesia incessantemente rinnovata”.

Rémi Hess è professore presso l’Université de Paris VIII. Ha pubblicato opere di filosofia, sociologia, didattica, analisi delle istituzioni, antropologia della danza, occupandosi in particolare delle danze di coppia. In Italia è uscito La pratica del diario (Besa, 2001).



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COME FECE COME NON FECE - principi fate folletti nel magico mondo delle favole a cura di Luigi Chiriatti ed Egidio Marullo (Kurumuny)
























Come fece come non fece è una raccolta di fiabe fatte di immagini, luoghi, atmosfere, suoni di paesi e città, voci di uomini e di animali, odori antichi di case umili o profumi esotici di sfarzosi castelli, di malìe e incantamenti alla controra.  Immagini lontane, nel tempo e nello spazio, di principi e principesse che vivono e rivivono tra gli ulivi contorti e tra gli spinosi fichi d’India. Dietro ogni favola c’è il volto rugoso di un vecchio che fu bambino, la sua voce sfiatata e i gesti delle sue mani nodose che raccontano storie vere, camuffate da fiabe.  Un libro attraverso cui i bambini possono apprendere gli strumenti per affrontare la vita, perché si narra di grandi difficoltà e pericoli da superare, di magie e incantesimi buoni e cattivi, di viaggi straordinari; ma Come fece come non fece è anche un libro per gli adulti che possono svegliare i ricordi custoditi in un angolo della memoria e ritrovare il tempo in cui furono bambini attraverso la fascinazione di un racconto. Le favole qui pubblicate fanno parte di un lavoro di ricerca e documentazione più ampio e complesso condotto dall’autore sulla cultura orale salentina. Le favole sono state registrate direttamente dalla viva voce dei narratori in dialetto salentino e sono state trascritte mediante una traduzione libera dove si combinano le immagini e i giri di frase più espressivi caratteristici della lingua dialettale con un impianto linguistico italiano, in questo modo la lingua è parte integrante del paesaggio perché contribuisce in modo determinante a identificare i luoghi in cui si svolgono le azioni e i personaggi stessi delle favole.

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sabato 3 dicembre 2011

Il grande evento dell'associazionismo Salentino con Arcadia Lecce



























POSSONO PARTECIPARE TUTTE LE ASSOCIAZIONI NON LUCRATIVE PARTECIPERANNO NUMEROSI ARTISTI DI STRADA E ASSOCIAZIONI CHE INTRATTERRANNO LE PERSONE CON LA PROPRIA BRAVURA E CON GESTI DI VERA DIMOSTRAZIONE DI COSA SIGNIFICHI ASSOCIAZIONISMO. POSTI ANCORA DISPONIBILI CONTATTATECI
arcadia_lecce@hotmail.it fax 0832333105


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 L'opera del manifesto è stata donata dall'artista Giuseppe De Luca ad Arcadia

venerdì 2 dicembre 2011

L’ITALIA E LA MORTE di Alessia e Michela Orlando























Ci hanno provato in molti, soprattutto in occasione del 150° anniversario della presunta Unità, a definirla. Conclusione: l’Italia non è una penisola (considerandone i dati essenziali) ma piuttosto l’area geografica in cui si sdogana di tutto. Si è sdoganato anche la parolaccia e il fascismo, ma è rimasto un tabù: la MORTE. Crediamo sia giunto all’idea di ragionarci su anche Giorgio Sangiorgi, Edizioni Scudo, http://www.edizioniscudo.it/, quando ha escogitato un concorso letterario inconsueto che si reggeva innanzitutto sulla segretezza, partendo da un presupposto similare (paura della morte, meglio non parlarne … e allora parliamone!). Ciò ci apparve paradossale. Chi decidesse di fare un giro nel web scoprirebbe una valanga di concorsi, gratuiti o a pagamento, sin troppo e, con non poco sospetto, pubblicizzati in una cascata di pagine web e non solo. Quel concorso, IUSTITIA MORTIS, pretendeva la segretezza. Originale. Si è chiuso e, insieme a opere di nomi noti a livello europeo, un nostro racconto è tra i vincitori-selezionati. Si trattava di mettere la MORTE alle strette, facendole considerare che ormai l’Umanità sta per divenire eterna. Ciò avrebbe implicato la fine del suo lavoro sporco. La reazione prevedibile: scomposta. Le idee tirate fuori da un manipolo di scrittori ci hanno sconvolto, ma crediamo sia rimasta sorpresa soprattutto e ben di più la Signora con la falce.
La nostra idea, in sintesi: l’epilogo è vicino! La Signora non è più neppure conscia del suo corpo fisico; i vermi stanno pasteggiando con le sue ossa e lei sopravvive mangiando i vermi …

Gli autori che hanno collaborato sono Elia Giovanni Babsia, Vittorio Baccelli, Alexia Bianchini, Pierre Jean Brouillaud, Lorenzo Davia, Diego Di Dio, Massimo Di Loreto, Marco Filipazzi, Flavio Firmo, Daniele Gabrielli, Gloria Gerecht, Gianni Giangrande, Roberto Guarnieri, Angelo Marenzana, Giulia Martani, Luigi Milani, Marco Montozzi, Luca Nisi, Paolo Ninzatti, Alessia e Michela Orlando, Simone Piazzesi, Manuel Russo, Paolo Secondini, Marco Siena e Marco Vecchi.
In coda, il nostro editor Giorgio Sangiorgi, come nel suo stile si è riservato il piacere di chiudere il libro con un lieto fine. Per quanto possibile, ovviamente…

Copertina di Luca Oleastri, 26 illustrazioni di Giorgio Sangiorgi, 356 pagine, dimensione 15.2 x 22.9 cm – rilegatura termica.


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giovedì 1 dicembre 2011

LA SOCIETA' DELLE DEVIANZE di Giuseppina Cersosimo (Kurumuny)

























“Senza una deviazione dalla norma non è possibile il progresso”, diceva Frank Zappa, icona culturale degli anni ’60, con una frase che, come ricordano gli Adler, “parla al cuore dell’impresa sociologica” e ribadisce che ogni società ha storicamente modificato le definizioni di devianza e le reazioni ai comportamenti devianti nei percorsi del proprio controllo sociale. Il testo traduce un articolo dedicato alle prospettive teoriche della devianza vista attraverso le lenti e l’insediamento sociale della società statunitense. Il testo, pubblicato dai due autori nel 2007, viene tradotto e presentato con l’aggiunta di una postfazione attuale, appositamente scritta dagli stessi autori nel 2011 su richiesta della curatrice della collana. La sociologia della devianza è disciplina al centro dell’attenzione sociale ed istituzionale, nella sua capacità tramite la categoria di devianza, di comprendere i meccanismi attraverso i quali opera una società e i processi di etichettamento che decide di volta in volta di attribuire o quelli di panico morale che mette in atto. Per questo è significativo constatare il conflitto, di potere, esistente tra medicina, psicologia, criminologia, psichiatria e sociologia rispetto a chi è titolare nel definire la devianza, facoltà che assegna nello stesso tempo al suo autore l’aureola scientifica che gli permette di sconfiggere, almeno sul piano simbolico, le resistenze a tale processo. Tutto può diventare comportamento deviante, cioè ogni comportamento degli individui può assumere (può essere fatto divenire) il carattere della dipendenza e del trasgressivo, solo se si pensa che gli altri sono diversi da noi, dimenticando che ognuno di noi ha le sue “ossessioni”, ripetizione, anzi coazione che spinge a un comportamento. Patricia A. Adler e Peter Adler insegnano Sociologia la prima a Boulder, nell’Università del Colorado, il secondo nell’Università di Denver. Hanno conseguito entrambi il proprio Ph.D. nell’Università di San Diego, in California. Insieme hanno edito il Journal of Contemporary Ethnography e sono stati tra i fondatori della rivista Sociological Studies of Child Development. Sono coautori di più di venti volumi, tra I quali Wheeling and Dealing: An Ethnography of an Upper-Level Drug Dealing and Smuggling Community, ricerca sulle comunità di tossicodipendenti, per il quale hanno ricevuto nel 1987, dalla Società di Studi dell’Interazionismo Simbolico, il Charles Horton Cooley Award, Backboards and Blackboards. College Athletes and Role Engulfment (1991), studio fondato sull’osservazione partecipante degli atleti universitari, Constructions of Deviance: Social Power, Context, and Interaction (1994, riedito più volte) e Peer Power (1998), ricerca sulla cultura dei bambini delle scuole elementari, Sociological Odyssey (2001), manuale di letture di sociologia contemporanea. Il loro ultimo volume, The Tender Cut: Inside the Hidden World of Self-Injury (2011), è uno studio degli autolesionisti. Gli interessi di ricerca di Patricia Adler investono anche il potere nell’identità adolescenziale, e il rapporto tra donne e devianza, quelli di Peter Adler la psicologia sociale, i metodi qualitativi e la sociologia dello sport e del tempo libero.

Giuseppina Cersosimo è ricercatrice di Sociologia presso l’Università di Salerno, dove insegna Istituzioni di Sociologia. Tra i suoi principali interessi di ricerca, le teorie sociologiche, la sociologia della salute e della medicina, gli studi di genere, la devianza e il controllo sociale. Ha anche insegnato Sociologia della Devianza per quattro anni (dal 2005 al 2009), nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Cà Foscari di Venezia. Ha pubblicato tra l’altro: Un’epidemia contemporanea. Aids tra storia e costruzione sociale (Napoli, 2004); Donne e Alcol. L’equilibrio desiderato (Liguori, 2007); La costruzione della Salute. Percorsi di sviluppo dell’educazione sanitaria in Italia (Bologna, 2005); Hygeia. Percorsi di sociologia della salute e della medicina (Bari, 2008). Ha curato Sociologia e Medicina di R. K. Merton (Roma, 2006); La medicina e l’origine delle professioni. La misurazione dell’influenza sociale di W. I. Thomas, (Roma, 2007); Medicina e controllo sociale, di J. J. Chriss (Calimera, 2008); e, insieme a Carmine Clemente, La fine pre-scelta. Forme e disposizioni sulla propria morte (Milano, 2011).

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