“Senza
una deviazione dalla norma non è possibile il progresso”, diceva Frank
Zappa, icona culturale degli anni ’60, con una frase che, come ricordano
gli Adler, “parla al cuore dell’impresa sociologica” e ribadisce che
ogni società ha storicamente modificato le definizioni di devianza e le
reazioni ai comportamenti devianti nei percorsi del proprio controllo
sociale. Il testo traduce un articolo dedicato alle prospettive teoriche
della devianza vista attraverso le lenti e l’insediamento sociale della
società statunitense. Il testo, pubblicato dai due autori nel 2007,
viene tradotto e presentato con l’aggiunta di una postfazione attuale,
appositamente scritta dagli stessi autori nel 2011 su richiesta della
curatrice della collana. La sociologia della devianza è disciplina al
centro dell’attenzione sociale ed istituzionale, nella sua capacità
tramite la categoria di devianza, di comprendere i meccanismi attraverso
i quali opera una società e i processi di etichettamento che decide di
volta in volta di attribuire o quelli di panico morale che mette in
atto. Per questo è significativo constatare il conflitto, di potere,
esistente tra medicina, psicologia, criminologia, psichiatria e
sociologia rispetto a chi è titolare nel definire la devianza, facoltà
che assegna nello stesso tempo al suo autore l’aureola scientifica che
gli permette di sconfiggere, almeno sul piano simbolico, le resistenze a
tale processo. Tutto può diventare comportamento deviante, cioè ogni
comportamento degli individui può assumere (può essere fatto divenire)
il carattere della dipendenza e del trasgressivo, solo se si pensa che
gli altri sono diversi da noi, dimenticando che ognuno di noi ha le sue
“ossessioni”, ripetizione, anzi coazione che spinge a un comportamento.
Patricia A. Adler e Peter Adler insegnano Sociologia la prima a Boulder,
nell’Università del Colorado, il secondo nell’Università di Denver.
Hanno conseguito entrambi il proprio Ph.D. nell’Università di San Diego,
in California. Insieme hanno edito il Journal of Contemporary
Ethnography e sono stati tra i fondatori della rivista Sociological
Studies of Child Development. Sono coautori di più di venti volumi, tra I
quali Wheeling and Dealing: An Ethnography of an Upper-Level Drug
Dealing and Smuggling Community, ricerca sulle comunità di
tossicodipendenti, per il quale hanno ricevuto nel 1987, dalla Società
di Studi dell’Interazionismo Simbolico, il Charles Horton Cooley Award,
Backboards and Blackboards. College Athletes and Role Engulfment
(1991), studio fondato sull’osservazione partecipante degli atleti
universitari, Constructions of Deviance: Social Power, Context, and
Interaction (1994, riedito più volte) e Peer Power (1998), ricerca sulla
cultura dei bambini delle scuole elementari, Sociological Odyssey
(2001), manuale di letture di sociologia contemporanea. Il loro ultimo
volume, The Tender Cut: Inside the Hidden World of Self-Injury (2011), è
uno studio degli autolesionisti.
Gli interessi di ricerca di Patricia Adler investono anche il potere
nell’identità adolescenziale, e il rapporto tra donne e devianza, quelli
di Peter Adler la psicologia sociale, i metodi qualitativi e la
sociologia dello sport e del tempo libero.
Giuseppina Cersosimo è ricercatrice di Sociologia
presso l’Università di Salerno, dove insegna Istituzioni di Sociologia.
Tra i suoi principali interessi di ricerca, le teorie sociologiche, la
sociologia della salute e della medicina, gli studi di genere, la
devianza e il controllo sociale. Ha anche insegnato Sociologia della
Devianza per quattro anni (dal 2005 al 2009), nella Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università degli Studi Cà Foscari di Venezia. Ha
pubblicato tra l’altro: Un’epidemia contemporanea. Aids tra storia e
costruzione sociale (Napoli, 2004); Donne e Alcol. L’equilibrio
desiderato (Liguori, 2007); La costruzione della Salute. Percorsi di
sviluppo dell’educazione sanitaria in Italia (Bologna, 2005); Hygeia.
Percorsi di sociologia della salute e della medicina (Bari, 2008). Ha
curato Sociologia e Medicina di R. K. Merton (Roma, 2006); La medicina e
l’origine delle professioni. La misurazione dell’influenza sociale di
W. I. Thomas, (Roma, 2007); Medicina e controllo sociale, di J. J.
Chriss (Calimera, 2008); e, insieme a Carmine Clemente, La fine
pre-scelta. Forme e disposizioni sulla propria morte (Milano, 2011).
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