Alcuni l’hanno chiamata il volto
leggiadro del fascismo; altri, la donna più odiata d’Inghilterra. Vezzosa,
attraente, con gli occhi color zaffiro, Diana Mosley, moglie del leader delle
camicie nere inglesi, era con sua sorella Unity una delle poche donne che
disponevano del filo diretto con Adolf Hitler. Mossa da una sconfinata fiducia
nel “genio” del dittatore e nella sua dottrina di governo, lo rafforzò nel
credo che il desiderio di pace della classe dirigente britannica ne avesse
minato le capacità di resistenza ai suoi rapaci piani di conquista. In questa
ricostruzione Riccardo Maffey ripercorre le tappe degli eventi e delle spinte
ideologiche che proiettarono la donna più bella d’Inghilterra nella ristretta
cerchia degli amici del Führer. Ne nasce uno spaccato dell’appeasement, e del
milieu germanofilo inglese, in una fase della Storia che si concluderà al
Festspiele del 1939, a
Bayreuth, quando Hitler confessò a Lady Mosley di essere pronto a invadere la Polonia.
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