Corruzione, manipolazione della verità, sorveglianza illecita, stragi
e assassini costellano da anni la vita del nostro paese: la cronaca non
smette di ricordarci che una buona parte della lotta politica avviene
su un terreno occulto. L’Italia non è certo un’eccezione, anche se
l’estensione delle pratiche e delle reti di potere nascoste ha
conosciuto un’entità e delle forme, non di rado drammatiche, le cui
conseguenze hanno ancora oggi un peso rilevante nella conformazione del
nostro sistema sociale. Il potere invisibile costituisce la faccia
nascosta del pianeta democratico: comprendere la democrazia e agire al
suo interno significa inevitabilmente fare i conti con questo suo
versante oscuro. Il saggio si interroga sulle ragioni e sulle
conseguenze di un fenomeno più che mai attuale che ci riguarda tutti,
anche perché ha spesso ricadute sulla nostra vita quotidiana. È a
partire dalla consapevolezza della pericolosità del potere invisibile
che, nelle conclusioni, vengono individuate alcune condizioni per una
maggiore trasparenza del nostro sistema politico.
“La nascita del potere invisibile si perde nei meandri del passato
remoto. I silenzi e le maschere del principe, gli intrighi di corte, il
fiorire della corruzione nei giardini reali, gli assassinî di palazzo,
sono scenari che per secoli hanno animato il teatro politico. L’avanzare
della democrazia non ha certo espulso il fenomeno dalla scena pubblica,
tutt’altro. La politica moderna, anche nei paesi democratici, ha visto
la progressiva strutturazione e diffusione capillare di canali di
governo occulti estremamente complessi e potenti. Il rischio che corre
ogni discorso che si occupi del tema è quello di scivolare verso una
teoria del complotto. Credo, però, che sia un pericoloso errore pensare
che la scena politica sia mossa da burattinai nascosti dietro le quinte:
immaginare segrete macchinazioni dietro ogni evento pubblico è un modo
per semplificare la complessa trama della storia e deresponsabilizzare i
cittadini, che appaiono impotenti di fronte alle presunte cospirazioni
che muovono la politica. Ciò nonostante bisogna essere consapevoli del
fatto che il peso delle reti di potere sotterranee è grande. Trascurare
la loro esistenza vuol dire condannare ogni azione e analisi
all’inefficacia e alla superficialità, rimanendo vittime delle
mistificazioni che spesso caratterizzano il volto visibile del potere:
l’esercizio occulto del potere politico – il ricorso al segreto e alla
menzogna – rappresenta, dunque, un problema di prim’ordine tanto per la
teoria quanto per la prassi politica.” (dalla prefazione di Pietro Barcellona)
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