Può  una lettura comparata dei miti   cosmogonici di popoli differenti  contenere un’eredità comune tramandata   attraverso simboli  pre-scritturali? Possono pittogrammi e ideogrammi   di origine paleolitica  celare conoscenze astronomiche millenarie? Può   un’antica conoscenza dei  cicli di oscillazione della Terra essere  stata  veicolata attraverso  tutte le forme di scrittura? Marisa Grande  studia  e confronta gli  ideogrammi presenti nei simboli universali, nei   geroglifici, nelle  lettere e nei numeri, percorrendo, attraverso un   excursus rigoroso, le  tappe della ricerca di un “grande codice   cosmico”, sotteso alle pitture  parietali, ai manufatti, alla scrittura.   Uno sguardo inedito sulla  storia dei popoli, di carattere universale,   che vede l’individuo come  parte di una coscienza collettiva di   dimensioni cosmiche, il quale  condivide i significati profondi degli   archetipi, quel patrimonio di  conoscenze dell’inconscio collettivo   analizzato da Jung. Il libro Dai  simboli universali alla scrittura è il   secondo della trilogia della  quale fanno parte L’orizzonte culturale   del megalitismo (Besa 2008) e  l’inedito La precaria armonia del Cosmo.  I  tre saggi sono il prodotto di  una ricerca trentennale, condotta   attraverso l’analisi dell’arte, della  paleo-storia, della simbologia   legate al fenomeno del megalitismo, nel  suo carattere astronomico, in   quanto ritenuto fattore equilibrante del  binomio Cielo-Terra.
Marisa Grande fonda negli anni Novanta il movimento Synergetic-art, un approccio sistemico alla conoscenza, che promuove la cooperazione tra ambiti di ricerca eterogenei. Socia dal 2001 della Società italiana di Archeoastronomia - inaf, Osservatorio di Brera, Milano, scrive di paleo-archeoastronomia, di cosmologia, di arte e simbologia, di geomorfologia. Ha pubblicato: Linguaggio artistico (Avellino 1989); Arte come funzione – connessione di sistemi dinamici relazionati (Galatina 1990); Orientamento alla scelta dei libri di testo (Lecce 1996); L’orizzonte culturale del megalitismo (Nardò 2008).
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