Da quando la prima edizione statunitense di The True Story of the Bilderberg
Group fece la sua esplosiva apparizione nel settembre 2005, molte cose sono
cambiate nell’era della politica del potere globale. All’epoca vivevamo in un
mondo unipolare con un solo centro di autorità e un solo centro di forza. Alla
fine del 2011 le cose sono nettamente diverse. Non viviamo più in un mondo con
un unico padrone militare. La minaccia che l’umanità di oggi si trova ad
affrontare proviene dall’usurpazione del potere da parte di leader di
terrorismo finanziario; la folle fase finale di un progetto che dura da secoli
e si propone di neutralizzare lo sbalorditivo successo delle conquiste del
Concilio di Firenze del 1439-1440, che aveva provvisoriamente riunificato i
riti orientali e occidentali della Chiesa cristiana. A quei tempi il Concilio
di Firenze mise in moto una rivoluzione all’interno delle istituzioni politiche
che governavano il mondo e che avevano il proprio centro nello stato nazionale
di Venezia e nella Nobiltà nera veneziana. Dopo l’esplosione della bolla del
debito nel 1345 e la conseguente distruzione della ricchezza di Venezia, nel
1582 l’oligarchia veneziana accettò di trasformare le Isole britanniche in una
nuova base di potere globale finanziario e marittimo. Nella seconda metà del XX
secolo questo progetto totalitario nemico si diede il nome di “Gruppo
Bilderberg”. Dalla pubblicazione di The True Story of the Bilderberg Group, il
termine Bilderberg ha fatto il proprio ingresso nella lingua inglese,
diventando parte del lessico, come Ground Zero. Ha finito anche per avere
significati diversi per diverse persone. Alcuni hanno travisato il Bilderberg
in un modo assolutamente stupido, presentandolo come un “occhio maligno che
vede tutto, una cospirazione dell’uomo nero”. Altri lo vedono come un monolite,
un gruppo di personaggi potenti che si incontrano in stanze buie, in locali
chiusi, seduti intorno a un tavolo rotondo, tenendosi per mano e fissando una
sfera di cristallo, pianificando alacremente la conquista del mondo. Nessuna di
queste definizioni si avvicina a ciò che è effettivamente l’organizzazione che
si è data il nome di Bilderberg. Ecco un test per tutti quelli che non sono
d’accordo con me. Alla vostra sinistra ci sono gli artefici del Bilderberg,
alleati fra loro per questo e per quello scopo; alla vostra destra c’è la Storia, che abbraccia gli
ultimi 2500 anni, dall’epoca di Platone e Socrate ai giorni nostri. Come hanno
fatto i personaggi in grado di influenzare i principali avvenimenti mondiali a
interferire con un particolare corso della storia umana guidando il potere degli
strateghi mondiali? Vedete, quelli che scelgono la via d’uscita facile con
affermazioni del tipo «il Bilderberg ha detto a questo e a quell’individuo di
fare questo e quest’altro per ottenere questo o quell’obiettivo » vivono in un
mondo popolato da finti complotti puerili orditi da cospiratori esperti.
Sciocchezze populiste e insignificanti partorite da menti sottosviluppate.
Detto questo, il gruppo Bilderberg fu fondato da circoli collegati a un ex
membro del Partito nazista, il principe Bernhard d’Olanda (che si dimise dal
Partito nazista per poter sposare la principessa olandese). Si trattava di un
organismo sponsorizzato dalla monarchia anglo-olandese, esplicitamente
patrocinato dalle consorti reali inglese e olandese, e rientra tipicamente in
una rete che coincide in parte con lo stesso concerto di sinarchia
internazionale di interessi finanziari sotto forma di una rete di istituti
bancari privati, come oggi Lazard Frères. Dietro l’instaurarsi dei regimi
fascisti in Europa nel periodo compreso fra il 1922 e il 1945 c’era appunto
questa banca, le cui attività andavano in direzione di un tentativo di
stabilire un sistema mondiale di fascismo internazionale sotto la copertura
della “globalizzazione”, che è semplicemente un altro termine per impero.
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