In Italia i rapporti tra massoneria, protestantesimo e repubblicanesimo
furono molto stretti nell’età liberale, non solo a causa del comune
anticlericalismo. La Chiesa
cattolica era sì l’avversario forte e agguerrito ma c’era anche, tra queste
minoranze, la volontà di incidere sul progetto di laicizzazione del nostro
paese, sviluppando l’associazionismo nella società civile e definendo un
assetto istituzionale che privilegiasse la dimensione statuale dell’intervento
politico. La difesa delle libertà democratiche e di culto, il sostegno a uno
stato laico, democratico e riformatore, la convinzione che il progresso
scientifico e l’educazione fossero alla base dell’emancipazione dell’uomo, furono
i contributi fondamentali da esse offerti alla modernizzazione dell’Italia.
L'AUTORE - Marco Novarino è segretario generale della Fondazione Ariodante
Fabretti e cultore della materia in Linguistica e Storia spagnola presso la Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università di Torino. Ha recentemente pubblicato «All’Oriente di Torino -
La rinascita della massoneria italiana fra moderatismo cavouriano e
rivoluzionarismo garibaldino» (Firenze, 2003) e «El papel de la guerra civil
española en la toma de conciencia antifascista de los jóvenes intelectuales
italianos (Madrid, 2003)».
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