Dopo il successo planetario dei libri di Dan Brown, l’ultimo in particolare,
i «miti» massonici riscuotono grande interesse. Vi si sono avventati
divulgatori (televisivi e cartacei) di ogni qualità, che trovavano magari un
po’ appassiti altri soggetti. D’altra parte non vi è dubbio che intorno alla
massoneria le leggende sono sempre fiorite copiose, incoraggiate dall’alone di
mistero che fin dai primordi ha circondato le logge, legato soprattutto a
quella ritualità che i massoni hanno sempre cercato di mantenere segreta (sia
pure con poco successo). Alcune di esse si sono sviluppate e strutturate in
narrazioni complesse, ispirate dai massoni stessi o dai potenti nemici che
l’Istituzione annovera soprattutto nell’area latina. Valga per tutte l’esempio
della «connessione templare», ancora oggi una delle più vitali. Sull’argomento,
questo libro cerca di fare «ordine nel caos» (per usare un motto massonico),
tenendo presente che la distinzione dell’aspetto storico da quello mitico non è
sempre ovvia, nemmeno nelle logge. E senza tradire il principio che non
esistono storia sacra e storia profana: solo buona storia e cattiva storia.
Lino Sacchi ha un curriculum variegato. Dopo giovanili trascorsi musicali
(socio pianista dell’Accademia Filarmonica di Bologna) il suo mestiere di
geologo lo ha portato in varie parti del mondo. Ha poi intrapreso la carriera
universitaria diventando Professore Ordinario a Torino. Negli ultimi anni ha
messo al centro dei suoi interessi l’istituzione massonica, della quale fa
parte, e della quale si è dato a volgarizzare la storia in alcuni suoi aspetti
poco frequentati. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato Massoneria per
principianti e Storie sorprendenti di Liberi Muratori (certi e presunti). Ha
collaborato con le principali riviste massoniche italiane. Ha percorso un lungo
itinerario sia nel Grande Oriente d’Italia, sia nel Rito Scozzese Antico e
Accettato.
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