sabato 15 settembre 2012

Il girone delle polveri sottili di Stefano Montanari (Macro edizioni)



Frammenti di un filtro chirurgico comunemente installato nella vena cava dei malati di tromboembolia polmonare, vengono estratti dal corpo di un paziente dopo un’accidentale rottura dello strumento. Un’analisi accurata di quei frammenti rivela la presenza di materiali che non appartengono né al filtro né all’organismo umano. L’indifferenza della comunità accademica di fronte a questa scoperta si trasforma in disagio e talvolta in vero e proprio boicottaggio quando gli studi condotti dall’autore continuano a confermare un preoccupante risultato: il nostro corpo assorbe, dall’aria che respiriamo così come dai cibi che ingeriamo, diverse tipologie di elementi, minuscole polveri che, riconosciute come estranee dal corpo, provocano reazioni infiammatorie importanti, talvolta origine di gravi patologie. Nasce da queste prime indagini un ostinato percorso di ricerca per dare finalmente risposta a un quesito scientifico fino a oggi pericolosamente ignorato o osteggiato. Qual è l’origine delle micropolveri? Come agiscono quando vengono assorbite dal nostro corpo? Quali patologie apparentemente estranee a questo fenomeno possono finalmente trovare una spiegazione? Quali potenti lobby economiche e politiche hanno interesse a mantenere lo status quo e che ruolo gioca in tutto questo il business dei rifiuti?

Laureato in Farmacia a Modena, Stefano Montanari inizia a interessarsi di tecniche applicate alla Medicina e alla Cardiochirurgia dal 1972, completando la propria educazione con soggiorni presso università e centri ospedalieri. La curiosità lo porta a spaziare in varie branche dell’arte medica, ma costante è il rifiuto di considerare la Medicina una scienza e, soprattutto, i medici degli scienziati.Al 1979 risale la sua collaborazione con Antonietta Gatti, fisico e bioingegnere oltre che sua moglie, e fondatrice della disciplina delle Nanopatologie, ovvero le malattie da micro e nanopolveri inorganiche. La scoperta di come le particelle prodotte principalmente da combustioni (traffico automobilistico, molti tipi di fabbriche, esplosioni, inceneritori, ecc.) siano capaci di penetrare nell’organismo umano fino al nucleo delle cellule provocando una lunga serie di malattie e malformazioni fetali costituisce una svolta nella conoscenza della Biologia e della Medicina.Dopo essere stata contrastata dall’Università, Antonietta Gatti (con Stefano Montanari al suo fianco) ottiene dalla Comunità Europea, nel 2002, la direzione di un progetto di studio chiamato Nanopathology cui ha partecipato, tra le altre, anche l’Università di Cambridge, e dal 2006 la direzione di un altro progetto sull’interazione tra nanopolveri e cellule cui afferiscono 10 centri di ricerca europei. Ora Stefano Montanari è direttore scientifico del laboratorio di ricerca Nanodiagnostics in cui si studiano proprio gli effetti delle polveri su ambiente e salute, con particolare enfasi sulle malformazioni fetali e sulle malattie dei reduci dalle guerre nella ex-Jugoslavia, in Iraq e in Afghanistan.Nella primavera del 2008, in occasione delle elezioni politiche, Montanari è stato candidato premier per la lista civica nazionale Per il Bene Comune. Impossibile definire di destra, di centro o di sinistra un programma che si pone come obiettivo quello di salvare una barca comune che fa vistosamente acqua, dall’ambiente all’economia, dalla legalità all’istruzione.Autore di numerosi racconti (una sua raccolta è pubblicata sotto il titolo di La Carne Addosso), di qualche testo teatrale e di molti articoli scientifici, ha partecipato come attore al film Checosamanca e Sporchi da Morire.


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