Una nuova biografia di Carl G. Jung che colma
un vuoto nella nostra comprensione del celebre psicologo svizzero perché si
concentra sulla dimensione occulta e mistica della sua vita e della sua opera,
un aspetto essenziale ma spesso frainteso della sua carriera e rifiutato anche
da lui stesso. A un docente di psicologia dell’università di Huston che lo
intervistò nel 1957 ebbe a dire: “Chiunque asserisca che io sono un mistico è
semplicemente un idiota”. Jung, che per primo parlò di inconscio collettivo, di
teoria archetipica, di sincronicità, si sforzò, infatti, di evitare qualsiasi
associazione con il misticismo e l’occulto. Eppure egli visse una vita ricca di
esperienze paranormali, portando argomenti a favore dell’esistenza dei
poltergeist, partecipando a sedute spiritiche, incorporando l’astrologia nel
suo lavoro terapeutico, riferendo un’esperienza personale di quasi morte e
collaborando con J.B. Rhine, il padre della moderna parapsicologia, che
conduceva ricerche nel campo delle ESP. Sono proprio queste esperienze chiave –
cui si è spesso accennato di sfuggita in altre biografie e che sono state molte
volte usate per criticare Jung e la sua filosofia – che formano il nucleo di questa
nuova ed emozionante biografia.
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