La domanda a cui tutti indistintamente cerchiamo di rispondere è sempre  la stessa: siamo soli nell’universo? Un interrogativo che affascina e  seduce, e soprattutto permette di sperare in una co/abitazione cosmica  che sia di reciproco potenziale sostegno ad un possibile scambio di  saperi tra diverse ed ipotetiche civiltà per il progresso del genere  umano. Ed è incredibile, nel senso reale del termine, una delle ultime  uscite della sempre più brava Armenia. Parlo di “Messaggi dall’universo”  di  Stan Romanek (con J. Allan Danelek) dove sono presenti una carrellata  nutrita e sconvolgente di testimonianze filmate e fotografie che  arricchiscono un lavoro veramente esaustivo sulla contattistica  ufologia. Dunque Romanek, e suppongo quanto sia costato in termini di  emotività, ha riversato le sue esperienze personali che vanno dal suo  primo avvistamento UFO alla “devastante” esperienza di abduction.  Spettacolare l’immagine dell’ormai celeberrimo «alieno alla finestra».  “Messaggi dall’Universo” dispone inoltre di un campione documentativi  notevole dalle testimonianze oculari, a materiale di laboratorio ai  misteriosi messaggi di creature dell’infinito, dove si parla di come  siano possibili i viaggi spazio/temporali e che cosa sia realmente per  la civiltà umana il 2012. Posso con certezza sostenere che dopo la  lettura di questo libro, una piccola crepa nello scetticismo dilagante  su argomenti quali UFO e affini, comincerà a sorgere, perché quest’opera  dimostra che all’interrogativo posto all’inizio di questo intervento  una risposta è possibile darla: ovvero sì e le prove si trovano tra  queste pagine.

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