Un modo alternativo di leggere l'Esodo, facendosi
coprotagonisti per viverlo dall'interno e ritrovarsi nei panni di Mosè
l'egiziano, investito di un compito che lo esalta e lo spaventa. Ma anche di
Yahwè, l'essere giunto su un carro di fuoco da un pianeta lontano; e di Ietro,
colui che trasmette al genero la propria esperienza di comando; e di Aronne, il
primo attendente del Signore, che vive la conflittualità dell'essere sempre
secondo rispetto al fratello. Così il lettore, insieme a Mosè, si trova ad
affrontare le ire di un popolo di dura cervice sempre pronto alla rivolta e si
scontra con la necessità di fare scorrere molto sangue, ma assapora anche tutti
i privilegi della sua posizione; e la giovane etiope ha il gusto della
carnalità più coinvolgente. Con Mosè cammini nel deserto, combatti, conquisti,
hai fame e sete, cerchi di trovare mediazioni tra il popolo che stai guidando e
il colonizzatore alieno che si è trovato a gestire un territorio e delle genti
che non gli piacciono; sei suo collaboratore e complice, fino al disvelamento
della strategia preordinata per sottrarre l'oro ai figli d'Israele, che rivela
tutta la bassa e umana concretezza di un "Dio" che Dio non è.
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