giovedì 4 ottobre 2012

Il Sacro e la Cavalleria di Claudio Bonvecchio (Mimesis)



Scrivere della Cavalleria, nei suoi multiformi aspetti, significa soffermare l'attenzione su qualcosa di importante e di particolare. Non solo perché la Cavalleria rappresenta una cospicua parte della storia politica, religiosa, culturale e letteraria dell'Occidente, ma anche perché si presenta come un sicuro richiamo identitario. Un richiamo apparentemente fuori da ogni schema e forse dalla stessa realtà, che sembra una delle tante utopie. Tuttavia, "l'utopia cavalleresca" non ha soltanto infiammato gli animi di una stagione storica, il Romanticismo, e creato una moda culturale che giunge sino al presente. Ha dato anche corpo a quell'archetipo dell'eroe che costituisce la personalità di ciascuno e la cui assenza provoca sicuro disagio.

Claudio Bonvecchio è Professore Ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali e Presidente del Consiglio di Corso di Studi in Scienze della Comunicazione nell’Università degli Studi dell’Insubria (Varese). Coordinatore del Dottorato in Filosofia delle Scienze Sociali e Comunicazione Simbolica, è membro del Consiglio Scientifico del Centro Speciale sulla Simbolica Politica e delle Forme Culturali dell’Università degli Studi dell’Insubria e del Comitato Scientifico del Centro di Studi Internazionale sul Simbolico dell’Università degli Studi di Messina. È Direttore Scientifico della Rivista «Metabasis». Tra i più recenti lavori pubblicati si segnalano: Il pensiero forte, Settimo Sigillo, Roma 2000; Apologia dei doveri dell’uomo, Terziaria, Milano 2002, La Maschera e l’Uomo, Franco Angeli, Milano 2002, Il coraggio di essere (con B. Luban-Plozza), Dadò Editore, Locarno 2002; Europa dei mercanti, Europa degli eroi. Itinerari di ribellione, Settimo Sigillo, Roma 2004; Inquietudine e Verità, Giappichelli, Torino 2004; Dove va l’idea di tradizione, Settimo Sigillo, Roma 2005; Il sacro e la cavalleria, Mimesis, Milano 2005.

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