Verso la metà del secolo XIX nasce in
Occidente (giacché l'America del Nord non è, mentalmente, che un prolungamento
dell'Occidente) lo "spiritismo" e, a cavallo dei secoli XIX e XX, lo
"psichismo", due porte aperte, con l'"occultismo",
sull'abisso di quello che - tradizionalmente è l'ambito della "grande
illusione". Non è casuale che tali pseudo-dottrine dalle pretese più o
meno scientifiche o religiose siano apparse in quest'area geografica nel
periodo culminante di una confusione mentale che conseguiva all'indebolimento
dell'intellettualità tradizionale. Esse sembrano concepite, infatti, per
cercare di soddisfare, deviandole dal loro scopo normale, le esigenze di coloro
che non si accontentano di quell'illusione di conoscenza che può esser data
dalla filosofia moderna e dalle "scienze" contemporanee. I fenomeni
che tali pseudo-discipline prendono in considerazione non sono
"inesistenti"; essi possiedono, al contrario, una loro realtà, ma è
una realtà inferiore, il cui accostamento è estremamente pericoloso per coloro
che lo effettuino con la sprovvedutezza dottrinale che non può non
caratterizzare la quasi totalità degli Occidentali. La causa principale di tale
pericolo è la confusione dello psichico con lo spirituale; in tali condizioni
il rischio che si corre è, nelle parole stesse dell'autore, "di perdersi
nei tenebrosi labirinti del "mondo inferiore", cosa di cui troppi
esploratori temerari, nonostante i loro titoli scientifici e filosofici, ci
hanno fornito il triste esempio".
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