Il commento al vangelo di Luca è stato scritto da Origene molto
probabilmente nel periodo in cui si trovava a Cesarea, dove Origene
fondò una nuova scuola sul modello della precedente scuola di
Alessandria, la quale conobbe con Origene il suo apogeo. In questo
periodo, che copre un arco di tempo che va dal 232 fino al 254, -
periodo in cui dilagavano le correnti gnostiche ed ereticali, nonché le
persecuzioni di Massimino il Trace e di Decio-, Origene cominciò i suoi
Commentari sulle Scritture divine, con l'aiuto di Ambrogio che egli
convertì dall'eresia gnostica. Questi commentari non ci sono pervenuti
nel loro testo integro. Infatti il Commento al vangelo di Luca ci è
pervenuto in traduzione latina.
giovedì 6 ottobre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
Il Paradiso dei Cavalieri di Alamut di Rassam AlUrdun (Youcanprint)
Cos’è che animava con tanta audacia le imprese dei Cavalieri di Alamut meglio conosciuti con il nome di “Assassini”? Da loro ha molto appreso anche la più famosa Cavalleria Spirituale cristiana, cioè i Cavalieri Templari. Molto
si è parlato e molto si parla ancora, della Comunità Ismailita di
Alamut, senza tuttavia mettere bene a fuoco ciò che fu un fenomeno di
estrema eterodossia, scaturita nell’ambito di una corrente Sciita,
meglio conosciuta con il nome di “ Setta degli Assassini ”. Al di là
di ogni ragionata volontà di ambire a qualcosa che più si potesse
avvicinare al giusto, ogni adepto di tale Comunità, sarebbe dovuto
partire dal principio in base al quale [ prima di agire], in qualunque
modo la Comunità avrebbe preteso, l’adepto doveva essere in grado di
compiere il più diffi cile assassinio, cioè la soppressione del proprio
io. Tutto ciò, ovviamente, avrebbe portato [ e portò ]
inevitabilmente ad incorrere in molti errori, fi no a giungere al
successivo disconoscimento di tali gesta, ad opera di coloro che furono i legittimi
eredi, ma, nel contempo, la complessa storia di tale fenomeno, viene
quasi completamente ignorata e sottovalutata, restando un capitolo
davvero misconosciuto. Questo testo, raccontato da un esoterista
islamico, traccia in poche pagine, ciò che fu la vera storia di questi
oscuri Cavalieri.
martedì 4 ottobre 2011
La badessa di San Giuliano di Marisa Di Bello (Besa editrice)
Questa è una storia d’altri tempi, di un’epoca lontana per usi,
costumi, linguaggio. Di luoghi immobili nel loro isolamento. Essa prende
spunto da vicende realmente accadute agli inizi del secolo scorso in un
convento del Sud. Attestati da un fitto carteggio tra Curia e
convento, i fatti che si svolgono esattamente un secolo fa parlano di
disordini, contrasti e malignità varie che determinano la chiusura di
quel convento e la secolarizzazione di molte suore. Su questa
trama di eventi storici si inserisce l’infelice e travolgente storia
d’amore di suor Crocifissa, badessa di San Giuliano, e il ricco
proprietario terriero Pietro Forzano, come storia emblematica, summa di
tante storie di donne, della loro impossibilità di sceglier e
liberamente e consapevolmente il proprio destino.
Marisa Di Bello è nata a Pisticci (MT) e vive a
Bari. È pubblicista iscritta all’Albo dei Giornalisti di Puglia dal 1983
e ha iniziato a pubblicare dal 1979. Ha collaborato a numerosi
periodici tra cui “Cosmopolitan”, “Noi Donne” e da oltre venti anni
collabora alla rivista di cultura ed economia “Nelmese” con rubriche e
interviste.
Tra le inchieste pubblicate: “Le Ragazze degli Anni Ottanta” per le Edizioni Levante, Bari; “Viaggio nei Pianeti Diversi” sui gruppi di tendenza per “Nelmese”; “Donne Nere” per “Cosmopolitan” sulle mutilazioni sessuali subite da donne musulmane presenti a Bari; “Isole”, inchiesta radiofonica in 10 puntate trasmessa da Radionorba, sui vari gruppi etnici presenti sul territorio.
Tra le inchieste pubblicate: “Le Ragazze degli Anni Ottanta” per le Edizioni Levante, Bari; “Viaggio nei Pianeti Diversi” sui gruppi di tendenza per “Nelmese”; “Donne Nere” per “Cosmopolitan” sulle mutilazioni sessuali subite da donne musulmane presenti a Bari; “Isole”, inchiesta radiofonica in 10 puntate trasmessa da Radionorba, sui vari gruppi etnici presenti sul territorio.
lunedì 3 ottobre 2011
Le Radici del Misticismo della Pulzella d'Orleans di Rassam alUrdun (Youcanprint)
Una versione davvero inedita e
storicamente documentata, avvincente e scorrevole. La vera storia e il sacrifi
cio della Pulzella d'Orleans. Il testo tratta di eventi quasi completamente
misconosciuti della vita di Giovanna d'Arco, che la pongono in stretta
relazione con l'antico misticismo sciamanico del Piccolo Popolo
domenica 2 ottobre 2011
Una Ghirlanda di Verità Vaishnava di Srila Bhaktivinoda Thakura (Youcanprint)
“Ragiona male chi dice che i vaishnava muoiono quando tu ancora vivi nel
suono! I vaisnava muoiono per vivere, e mentre vivono cercano di
diffondere il Santo Nome ovunque!”
sabato 1 ottobre 2011
Sahaja Yoga di Shri Mataji Nirmala Devi (Youcanprint)
Sahaja Yoga, lo yoga messo a punto da Shri Mataji Nirmala Devi per dare
la Realizzazione del Sé a livello di massa, parte da dove gli altri tipi
di yoga arrivano: dal Risveglio della Kundalini. In Italia, come nelle
altre nazioni (più di 100 a livello mondiale), Sahaja Yoga è insegnato
gratuitamente in oltre 100 centri sparsi su tutto il territorio. Per
maggiori dettagli: www.sahajayoga.it
“La gioia e il potere” (Besa editrice) di Anna Luisa Spagna e Paolo Pacciolla
Cibus Mazzini presenta in
collaborazione con Arcadia Lecce e Cultura e Oltre la rassegna “30 minuti con
l’autore” che si terrà lunedì 3 ottobre 2011 ore 19,30 con la presentazione a
cura di Anna Luisa Spagna (studiosa di musicologia indiana) del volume di Paolo
Pacciolla dal titolo “La gioia e il potere” (Besa editrice). L’autore eseguirà
una performance ritmica di musica tradizionale indiana.
Un percorso storico nella musica
e nella danza dell’organismo sociale indiano: la musica vedica della casta
sacerdotale, che sottolineava e dava forza ai vari momenti dei riti
sacrificali; le esecuzioni orchestrali e le danze nelle splendide corti
dell’India – da quelle antiche, buddiste o indù, a quelle musulmane e poi
inglesi – dove musica e danza erano affidate alle donne ma erano praticate
anche dai re e dai guerrieri; musica e danza nei templi medioevali e moderni, i
palazzi degli dei attorno ai quali ruotava la vita delle città; la scena
cittadina, con le processioni sacre e regali e le varie forme di
intrattenimento. Ma anche un’analisi delle idee estetiche che le arti dello
spettacolo dovevano esprimere e veicolare: le ragioni e le finalità delle arti,
il rapporto con le cosmogonie e l’analogia con i culti e le pratiche
spirituali. E, ancora, il rapporto delle arti con le forme naturali, in
particolare quelle della vita vegetale. Inoltre, un’esposizione degli elementi
grammaticali fondamentali e delle principali forme musicali e coreutiche. Una
ricerca sulla musica e la danza che restituisce a queste arti la centralità che
avevano nel pensiero e nella società dell’India di tutte le epoche.
PAOLO PACCIOLLA inizia la ricerca
sulla musica classica indiana (Dhrupad Pakhawaj) nel 1995. Ha pubblicato la
monografia Il pensare musicale indiano (Besa, 2005). Suoi scritti sono apparsi
sulle riviste “Melissi”, “In Corso d’Opera” e negli Atti del XI, XII e XIII
Convegno Nazionale di Studi Sanscriti, tenutisi a Milano (2002), Parma (2004),
Roma (2006).
Compone ed esegue le musiche per
gli spettacoli di Sutra - Arti Performative, presentati in diverse rassegne e
festival in Italia e all’estero.
ANNA LUISA SPAGNA inizia la
ricerca sulla danza classica indiana (Odissi e Chhau di Seraikella) nel 1995.
Suoi scritti sono apparsi sulle riviste “Melissi” e “In Corso d’Opera”. Con il
nome Racconti del Corpo sviluppa una ricerca fra danza e pedagogia legata al
tema del femminino.
È coreografa e danzatrice negli
spettacoli di Sutra - Arti Performative, presentati in diverse rassegne e festival
in Italia e all’estero.
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