La pubblicazione nel 1936 del
primo numero della rivista «Acéphale» segna per Bataille la fine della
militanza in progetti più direttamente politici, come quelli di «La Critique sociale» (con
Boris Souvarine) e di «Contre-Attaque» (con André Breton). Proseguita fino al
1939 con l’apporto di pochi collaboratori, tra i quali Pierre Klossowski e
Roger Caillois, la pubblicazione – quattro fascicoli qui integralmente tradotti
– è contemporanea dell’attività del Collegio di Sociologia. Come in quella
sede, ma in modo più diretto ed esplicito, Bataille e gli altri affrontano il
problema della dimensione «religiosa» che scorgono alla base del successo del
fascismo, e cercano nel «sacro» i mezzi per contrastarlo. Non senza pericolose
contiguità, che non bastano tuttavia ad accreditare la leggenda di un Bataille
«affascinato» dal nazismo, dai suoi miti e dai suoi riti. Bastano viceversa a
smentirla i testi qui compresi, in particolare Nietzsche e i fascisti e Cronaca
nietzscheana, intesi a sottrarre l’opera del filosofo alla propaganda nazista,
per includerlo in un pantheon comprendente anche Sade e Kierkegaard. Ma
«Acéphale» non è solo la testata di una rivista: è anche il nome della società
segreta, piccola comunità iniziatica, che raccoglieva attorno a Bataille alcuni
dei suoi amici e collaboratori. Su questa società, realizzazione di una
«congiura sacra» che sarebbe stata fondata addirittura sul sacrificio umano di
una vittima consenziente, un importante dossier in gran parte inedito fa ora
per la prima volta piena luce.
Georges Bataille (1897-1962),
scrittore, filosofo, sociologo, etnografo, è autore, oltre che di romanzi e
racconti, anche di un’ampia produzione saggistica; segnaliamo, in traduzione
italiana presso altri editori: Su Nietzsche (Cappelli, Bologna 1980),
L’erotismo (se, Milano 1986), L’esperienza interiore (Dedalo, Bari 19872), La
letteratura e il male (se, Milano 1989), La sovranità (il Mulino, Bologna
1990), Contre-attaques (Edizioni Associate, Roma 1995), Il limite dell’utile
(Adelphi, Milano)
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