Nella prima metà del XX° secolo ebbe una grande notorietà la
geopolitica, una teoria secondo la quale il destino dei popoli è determinato
dall’ambiente geografico in cui vivono. Applicata al quadro storico e
ideologico di allora, questa teoria rappresentò più di una giustificazione al
nazionalismo e all’espansionismo di paesi quali la Germania nazista o
l’Unione Sovietica di?Stalin, che furono alla base del secondo conflitto
mondiale. I suoi fautori – tra gli altri, l’inglese Mackinder e i tedeschi
Ratzel e Haushofer, il consigliere spirituale di Rudolf Hess – erano convinti
che la conquista di alcune regioni avrebbe garantito il dominio universale. In
particolare Mackinder era persuaso che il cuore del mondo, l’Heartland, fosse
la vasta regione russa, inattaccabile dal mare e ricca di enormi risorse
economiche e naturali: chi l’avesse controllata avrebbe governato l’«isola del
mondo», l’enorme distesa di terre e acque dell’Europa e dell’Africa.
L’Heartland rappresentò la grande scommessa di Hitler dopo il fallimento del
misterioso volo aereo di Hess verso l’Inghilterra, probabilmente alla ricerca
di un accordo di spartizione della regione russa.
Assorbendo idee e dogmi positivisti, razzisti e darwinisti,
combinandosi, in alcuni dei suoi esiti, con suggestioni esoteriche e magiche,
la geopolitica, più di altre teorie novecentesche, ha incarnato le diverse
anime del «secolo delle ideologie e del mattatoio», tra i cui risultati vi è la
stessa configurazione del mondo in cui viviamo oggi e dei rapporti di forza che
in esso sussistono.
Paolo A. Dossena è nato nel 1968. Nel 2002 ha pubblicato Hitler e
Churchill; nel 2010 è uscita invece, presso Lindau, una sua intervista in forma
di libro a Giorgio Galli (Intervista sul nazismo magico). Il suo libro Le Frontiere
dell’odio (2009) è stato ritirato dal commercio a causa di sostanziali
divergenze con l’editore a proposito dell’editing. Per Rizzoli, ha parzialmente
tradotto e curato la riedizione della Seconda guerra mondiale di Winston
Churchill, per la quale ha scritto un breve saggio introduttivo, e Il grande
terrore di Robert Conquest. Per Bollati Boringhieri ha tradotto Lingua madre di
Dean Falk.
Nessun commento:
Posta un commento